05/09/2010

 

 

Contabilizzazione, caldaie a condensazione, :

 calcoli e costi

 


 

 

Il sistema definito  “contabilizzazione del calore”,  diviene obbligatorio, congiuntamente all’adozione del metano, nel Comune di Roma a seguito del PIANO PER IL  RISANAMENTO DELLA QUALITA' DELL'ARIA REGIONALE adottato con delibera della Giunta Regionale del Lazio  23.06. 2008, n. 448.

 

Con l’impianto di riscaldamento che resta centralizzato si avranno i consumi di gran lunga personalizzati.

Ogni condomino potrà, mediante una valvola manuale termostatica posta su ciascun radiatore della propria unità immobiliare, ridurre o alzare (entro il limite di legge di 20 gradi in media, più due di tolleranza) la temperatura di ogni vano riscaldato, nonostante che si serva di un generatore di calore comune a tutti gli altri utenti del medesimo impianto di riscaldamento.

 Il singolo condomino, quindi, tramite dei contatori individuali, pagherà oltre ad una quota in percentuale, di solito del 30% del consumo generale ripartita per millesimi di riscaldamento, il solo calore effettivamente prelevato per il suo fabbisogno.

Di seguito si elencano i vantaggi della “contabilizzazione del calore”, sia dal punto di vista individuale:

 

eno11) Una caldaia unica, ha maggior  rendimento di tante, dura di più e le relative spese di manutenzione, ripartite tra tutti, sono meno elevate;  

2) Ciascun condomino è più vigile circa il valore della temperatura nel suo appartamento in quanto ogni spreco di energia ricade soprattutto su di lui;

3) Più sicurezza: se c’è uno scoppio in un appartamento di un condomino poco diligente nella manutenzione della caldaia, i danni possono interessare anche gli altri condomini per quanto più diligenti. Le caldaie centralizzate, invece, sono più controllate e mantenute (causa le responsabilità degli amministratori condominiali e delle ditte incaricate dell’esercizio) anche perché soggette alle normative dei VV.F. ed ISPESL e relativi controlli;

4) Regolazione diversificata dei corpi scaldanti, stanza per stanza. Quindi non solo meno consumi, ma anche più salute.

5) Una sola canna fumaria è esteticamente più piacevole da vedersi di molte;

6) Ogni combustibile è adatto, se permesso;

2)   

e sia dal punto di vista sociale:

 

1)   1) Minori consumi energetici;

2)   2) Meno inquinamento (un solo condotto di esalazione produce meno fumi di tanti);

3)   3) Riduzione del numero di incidenti e dei loro costi sociali.

 

L’intervento

 

Sarà conveniente nel passaggio alla contabilizzazione del calore prendere in considerazione anche i lavori di riqualificazione dell’impianto mediante la sostituzione della vecchia caldaia con altra a condensazione o ad alto rendimento, la sostituzione del bruciatore e dell’elettropompe. Le opere non prevedono la rottura di muri e pavimenti e neanche l’installazione di nuovi radiatori.

La gestione del calore verrà eseguita su ogni radiatore tramite un “ripartitore” elettronico che registra il consumo e una “valvola termostatica”  manuale che permette all’utente di regolare la temperatura del singolo corpo scaldante. Si possono anche installare valvole “cronotermostatiche” che regolano automaticamente la temperatura a seconda delle ore del giorno (per esempio, più bassa nel periodo diurno in stanza da letto e più calda in soggiorno, e viceversa durante la notte).

Ovviamente il ripartitore o potrà essere letto direttamente o invierà via i dati a una centralina-contatore esterna, sia fissa che mobile.

La gestione a distanza

E’ anche possibile adattare l’impianto alla gestione a distanza. L’investimento maggiore è compensato, in tutto o in parte, dai minori costi che dovrebbe “caricare” la ditta che cura l’esercizio della caldaia, dalla sua maggiore efficienza e da alcune comodità. In sostanza attraverso la centralina che trasmette via radio o modem al computer del gestore è possibile conteggiare i consumi, comandare il funzionamento l’impianto e perfino accorgersi di certi malfunzionamenti.

 

Valutazione dei costi d’installazione

della contabilizzazione del calore

 

Prendiamo un condominio tradizionale (25 appartamenti).Se l’impianto è a distribuzione verticale i costi (Iva al 10% compresa) possono essere stimati in poco più di 120 euro a calorifero, se si ricorre alle valvole termostatiche e in 165 euro, se si opta invece per quelle cronotermostatiche. Al primo sistema va aggiunto un 50% in più se si vuole la gestione a distanza con centralina di controllo radio.

Ovviamente queste indicazioni valgono solo se non occorre sostituire la caldaia, se le tubazioni sono ragionevolmente coibentate e se non occorrono altri opere per la messa in sicurezza dell’impianto (trasformazione del locale caldaia, pulitura o intubamento della canna fumaria, eccetera).

Per la contabilizzazione è prevista la detrazione fiscale del 36% e, in qualche caso, del  quella alternativa e ancor più conveniente del 55%,delle spese sopportate dal singolo quando si sostituisce la caldaia con un modello a condensazione, l’elettropompe ed il bruciatore.

 

 Risparmi energetici

 

Ecco un esempio tratto da uno studio sul campo eseguito dallo scrivente, rispetto a tre diversi edifici in condominio

(con età media residenti nella fascia lavorativa) passati alla contabilizzazione del calore:

 

 

Condominio con unità immobiliari di circa mq.110,00

 

Consumi stagionali

 (media su 3 anni)in kW/h

 

Consumo stagionale

in kW/h e risparmio (r)

 

Consumo stagionale in

kW/h e risparmio (r)

 

Prima dell’intervento di contabilizzazione

Dopo l’intervento  con valvole termostatiche

Dopo l’intervento con valvole termostatiche e sostituzione caldaia, bruciatore, elettropompe

  

   40 appartamenti

 

268,00

204,00;  r = 23,88 %

 

173,00; r = 35,44 %

 

 

30 appartamenti

 

210,00

164,00;  r = 21,90 %

148,00; r = 29,52 %

20 appartamenti

155,00

128,00;  r = 17,42 %

115,00; r = 25,80 %

 

 

APPARECCHIATURE PER LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE

 

TIPO DI VALVOLA TERMOSTATICA MANUALE